Il risparmio e le scelte da programmare. Gli studi dei figli, una spesa per un bisogno futuro imprevisto, l’acquisto di un’auto nuova. Mettere da parte il denaro in vista di un obiettivo non vicino è un comportamento che dà tranquillità, mette al riparo da sorprese e che agli italiani piace molto. I numeri lo confermano. Secondo l’Istat, nel primo trimestre 2020 la propensione al risparmio delle famiglie italiane è stimata al 12,5% in aumento di 4,6 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2019.
Più liquidità per far fronte a eventuali emergenze. Il sindacato bancario Fabi, su dati della Banca d’Italia, sottolinea che nel 2019 i risparmi degli italiani sono cresciuti di 45 miliardi di euro, arrivando a 4445 miliardi. Un patrimonio molto sbilanciato sui conti correnti a cui si aggiungono fondi pensione e polizze (1.122 miliardi con un incremento del 2,3%, pari a 25 miliardi). Le scelte sono sempre dominate dalla prudenza: liquidità e sicurezza sono le due richieste fondamentali.
Il risparmio, in concreto, è l’accumulo progressivo di una parte di reddito – quota di stipendio, pensione o altra fonte di rendita più o meno continuativa – che non viene consumata e destinata subito all’acquisto di beni e servizi, ma accantonata per soddisfare bisogni futuri di breve o lungo periodo. L’investimento invece riguarda la selezione degli strumenti in cui impiegare il denaro con l’obiettivo di incrementarne il valore. La fase dell’investimento è molto importante perché da questa dipende la redditività che il patrimonio messo da parte sarà in grado di generare.
A seconda della fase della vita in cui ci si trova, dell’età e delle necessità personali e familiari, della propensione al rischio, ciascuno ha i propri obiettivi da raggiungere. Ogni esigenza richiede modalità di risparmio differenti e proporzionate alle finalità programmate e quindi uno strumento finanziario adatto. Se l’esigenza è costruire un capitale finalizzato al futuro sostentamento degli studi dei figli, allora sarà necessario un piano di risparmio sicuramente comprensivo della protezione della famiglia in caso di eventi indesiderati; se invece già si dispone di un capitale e l’obiettivo è quello di acquistare ad esempio un bene come la casa, allora è consigliabile optare per un investimento a breve-medio termine, meglio se con protezione della famiglia, in caso di eventi indesiderati.
I Pac, Piani di accumulo di capitale, sono strumenti di risparmio che investono in fondi comuni di investimento o ETF e nelle Gestioni Separate che, nelle polizze assicurative, offrono una protezione del capitale. Per sottoscrivere un Pac non occorre avere a disposizione capitali ingenti, ma è possibile versare una somma periodica anche di piccoli importi che si accumula con quanto corrisposto in precedenza. Il Piano può essere personalizzato – dal numero di rate all’importo alla durata – a seconda del profilo di ogni risparmiatore, bilanciando le componenti obbligazionarie più prudenti con quelle che hanno come sottostanti fondi azionari più sensibili all’andamento dei mercati finanziari.
L’uso che si decide di fare dei propri risparmi può orientarsi su una selezione di prodotti che incoraggiano lo sviluppo di un’economia sostenibile. I fondi ESG, Environmental, Social and Governance, puntano a creare valore attraverso un metodo di selezione degli asset che integra l’analisi finanziaria con l’attenzione all’ambiente, agli equilibri sociali e alla buona governance. Secondo un’analisi di Bloomberg, usare criteri ESG per costruire il portafoglio contribuisce ad aiutare il rendimento perché favorisce il controllo del rischio. Dato che ogni strumento ha caratteristiche proprie, per capire quale sia quello più indicato agli obiettivi di ciascuno è importante rivolgersi a un consulente, un intermediario serio e affidabile che indirizzi al meglio le scelte del risparmio.