Nella ricerca di un nuovo lavoro, un professionista può scegliere di inviare il proprio curriculum vitae rispondendo a un annuncio, oppure può inoltrare una candidatura spontanea. In entrambi i casi l'obiettivo è quello di ottenere un colloquio con il recruiter per l'impiego desiderato.
Ma cos'è la candidatura spontanea, perché procedere a un'autocandidatura e come farlo al meglio? In questo articolo potrai approfondire:
Cos'è la candidatura spontanea e perché è importante
Come abbiamo detto in introduzione, chi cerca un nuovo impiego può consultare le posizioni aperte di una data azienda oppure inoltrare la propria autocandidatura. Ma cosa differenzia queste due modalità?
Nel primo caso, l'invio del curriculum avviene a seguito della visione di un annuncio di lavoro per una posizione aperta in una data azienda. Nel secondo caso, il professionista procede a inoltrare una candidatura spontanea senza che vi sia attualmente una ricerca aperta.
Perché allora procedere all'autocandidatura se l'impresa per la quale si desidera lavorare non sta ricercando la figura che si vuole ricoprire?
Innanzitutto, una candidatura spontanea è, agli occhi di un recruiter, un segnale di vero interesse da parte del professionista che la inoltra. In questo senso, chi la invia potrà apparire davvero motivato a ricoprire quel ruolo in quella specifica azienda.
Inoltre, il reparto HR dell'azienda a cui si inoltra una candidatura spontanea avrà comunque modo di visionare il curriculum vitae del candidato prendendolo in considerazione nel momento in cui si apre la ricerca per la posizione indicata. Ma non solo: qualora ci fosse necessità di nuovi professionisti da inserire in posizioni simili, chi procede all'autocandidatura potrà essere contattato per un primo colloquio.
La candidatura spontanea è quindi un'occasione da non perdere per ottenere il lavoro che si desidera! Nel prossimo paragrafo elencheremo qualche consiglio utile per un'autocandidatura efficace.
Consigli per una candidatura spontanea efficace
La prima cosa da considerare quando si sceglie di inoltrare una candidatura spontanea è trovare i contatti a cui scrivere: il responsabile HR, la funzione delle risorse umane e i referenti del team dove ti piacerebbe lavorare. Questi dati li potrai trovare nella sezione "Contatti" dell'azienda o sui social media professionali: in questo ultimo caso potrai anche migliorare il tuo Personal Branding su LinkedIn!
In secondo luogo, sarà necessario valutare come e cosa scrivere nella candidatura spontanea. In generale una buona lettera di autocandidatura deve rispettare le seguenti caratteristiche:
- deve essere concisa;
- deve trasmettere le informazioni in modo chiaro;
- non deve contenere errori grammaticali o refusi.
In particolare, la tua candidatura spontanea dovrebbe essere completa di questi elementi:
- le motivazioni per cui si è deciso di inoltrare la propria autocandidatura;
- la descrizione delle proprie soft skill, anche digitali, e delle hard skill;
- il curriculum vitae aggiornato;
- la lettera di presentazione;
- il motivo per cui si potrebbe creare valore aggiunto per l'azienda.
Errori da evitare durante una candidatura spontanea
Comprese le best practice, l'ultimo passo è sapere quali errori non commettere durante una auto candidatura.
Così come un curriculum vitae perfetto deve essere personalizzato ogni volta che viene mandato a un recruiter, anche la candidatura spontanea deve essere attentamente strutturata per essere quanto più allineata a ciò che si sta ricercando. Inoltrare autocandidature uguali a diverse imprese è un errore da non commettere.
Sarà dunque da considerare un tono adeguato alla cultura aziendale in cui si vorrà lavorare, valutando di volta in volta il suo grado di formalità ed evitando gli eccessi. Sono comunque sconsigliati troppi formalismi ma anche forme troppo colloquiali.
Inoltre, il candidato che invia una candidatura spontanea deve prestare attenzione a non utilizzare la propria mail di lavoro o dell'istituto scolastico. Bisognerebbe quindi scegliere un proprio indirizzo di posta personale quanto più professionale, evitando quelli che comprendono soprannomi o dati personali, come ad esempio la data di nascita.